martedì 15 luglio 2014

Imperativo categorico

In fondo le mille anomalie dell'Italia derivano dall'imperaivo categorico che caratterizano l'italiano: "non rispettare nessuno". Con l'eccezione di qualche proletario, unisce dal più povero al più ricco. Era l'imperativo categorico anche del mondo antico, alla base della distinzione tra liberi e schiavi, patrizi e plebei, (vedi un  post precedente ). Magari ti voglio bene, ma non ti rispetto. L'imperativo categorico del nordico è opposto: rispettare tutti. Magari ti odio, magari ti considero una nullità, però ti rispetto. E questa superiorità morale li ha resi padroni del mondo e fa sì, tra l'altro, che i tedeschi abbiano l'alibi per distruggere l'economia dell'Europa meridionale (sostanzialmente del mondo greco-latino). Gli imperi, infatti, si costruiscono con la violenza e la sopraffazione, ma si possono mantenere solo se c'è una almeno parziale superiorità morale. Quando la superiorità morale si indebolisce, gli imperi crollano. E il bello è che se non fosse per questo maligno residuo del mondo antico la superiorità morale forse l'avrebbero proprio gli italiani (e gli arabi).

P.S. il discorso della superiorità morale va preso con molta cautela, perché vale ad un livello di astrazione altissimo (o a una fase del processo dialettico estremamente avanzata). Prima di arrivare al principio bisogna passare per una serie molto lunga di livelli intermedi che sono assai più materiali.

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